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Al Direttore Generale
Dott. Gennaro Volpe
A tutti gli Operatori Sanitari
UOC Ematologia
AORN
Caserta
Gentilissimi,
In un’epoca in cui le cronache parlano spesso di
“malasanità”, io sento il bisogno, da madre, di alzare la
voce per raccontare un’altra verità, quella fatta di
professionalità, dedizione, ma soprattutto di umanità
autentica.
Questa mia lettera vuole essere un abbraccio profondo e
sincero a tutto il reparto di ematologia che ha accolto e
curato mio figlio A. durante il suo ricovero nel mese di
agosto, dove il mondo intero sembra fermarsi per le vacanze.
Il nostro grazie va a ciascuno di voi, nessuno escluso:
a voi medici, che avete saputo unire competenza e ascolto,
scienza e delicatezza;
a voi infermieri, che con mani attente e sorrisi sinceri
avete trasformato le cure in gesti di conforto;
a voi assistenti socio-sanitari, che con disponibilità e
pazienza avete reso più leggere le giornate;
alla psicologa, che ha saputo dare voce ai timori e
trasformarli in coraggio;
agli operatori delle pulizie e della mensa, che con il loro
lavoro silenzioso ma fondamentale hanno reso ogni giornata
più dignitosa e accogliente.
In ogni sguardo, in ogni parola, in ogni piccolo gesto si è
percepita la vostra capacità di vedere la persona prima del
paziente, l’essere umano prima della malattia.
A. non si è mai sentito un numero di letto. Mai invisibile.
Mai abbandonato. Al contrario, si è sentito avvolto da un
clima di cura, attenzione e amore. In reparto ha trovato non
solo medici e operatori, ma persone che si sono prese cura
della sua anima oltre che del suo corpo. Questo è un dono
inestimabile, che resterà scolpito nel nostro cuore.
E non solo lui. Anche noi genitori ci siamo sentiti accolti,
ascoltati e compresi. Abbiamo trovato sostegno nelle vostre
parole e conforto nella vostra presenza. In un momento in
cui la paura e la fragilità avrebbero potuto sopraffarci,
voi ci avete fatto sentire parte di una grande famiglia, mai
soli, mai lasciati nell’incertezza. Questo supporto ha reso
più sopportabile il nostro cammino accanto a nostro figlio,
e ci ha dato la forza di accompagnarlo con più serenità.
È difficile spiegare con le parole la forza di ciò che avete
saputo trasmettere, la vostra presenza discreta ma costante,
la vostra capacità di infondere fiducia anche nei momenti
più delicati, il vostro modo di donare serenità con un gesto
semplice, un sorriso, una parola sussurrata al momento
giusto.
Ecco perché questa lettera non vuole essere solo un
ringraziamento formale, ma la testimonianza viva di
un’esperienza che ci ha insegnato che la vera cura non si
trova solo nei farmaci, ma soprattutto nell’amore e nella
dignità che si donano al malato e alla sua famiglia.
Con riconoscenza infinita, con il cuore colmo di gratitudine
e con la speranza che A. possa riprendersi presto. Grazie.
A. e la sua famiglia.
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